Commemorazione civile degli Eroi e Martiri di Otranto caduti nel 1480

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Otranto in questi ultimi giorni ha festeggiato i suoi Bb Martiri compatroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole e

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17 Agosto 2009

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Otranto in questi ultimi giorni ha festeggiato i suoi Bb Martiri compatroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole il giorno interamente dedicato alla commemorazione civile dell eccidio di Otranto Alle 19 45 le autorit civili e militari si sono date appuntamento presso il Palazzo Comunale e in corteo precedute dalla banda e dal gonfalone cittadino si sono recate al Seminario dove ad attenderle c era l Arcivescovo mons Donato Negro Sempre in corteo le autorit tutte con in testa il sindaco Luciano Cariddi e mons Negro hanno raggiunto il piazzale antistante il Monumento Gli agenti di polizia municipale hanno deposto una corona di fiori sulla base del Monumento davanti alla quale il sindaco Cariddi si fermato per qualche momento Subito dopo il sindaco ha salutato i presenti e ha letto la sua relazione Da molti anni in questi giorni di agosto la Citt si riunisce nel ricordo di un evento che ha rappresentato il punto pi alto e drammatico della storia della Comunit Otrantina Al culto religioso istituito formalmente nel 1539 con l avvio del processo canonico per la beatificazione si un dalle celebrazioni del 4 centenario anche la commemorazione civile Un rito questo che rinnova quel legame tenace con lo spirito pi autentico e antico della Citt Commemoriamo oggi quei nostri concittadini che nel 1480 si ritrovarono protagonisti di una drammatica storia che sconvolse la loro vita quotidiana di pescatori artigiani e agricoltori L assedio per opera dell impero ottomano chiam quelle donne e quegli uomini a resistere eroicamente contro un esercito ritenuto allora tra i pi temuti del Mediterraneo Ma dopo alcuni giorni stremati e sopraffatti con un gesto difficile e drammatico scelsero di morire per non tradire la propria Terra e la propria Fede La storia degli uomini Giusti piena di Eroi la storia della Fede ha innumerevoli Martiri l epica vicenda Otrantina ebbe sia gli uni che gli altri Eroi civili e Martiri della Fede Ci che rende straordinaria quella vicenda il fatto che non si trattato del gesto eroico di alcuni di pochi ma che sia stata la scelta fatta da una intera Comunit Tutti pervasi dagli stessi valori tutti pronti al sacrificio e accomunati da un unica identit Identit costruita nel tempo cercando sempre di tramutare il destino di terra di confine in avamposto di rapporti e di relazioni tra Popoli La Citt nei tragici eventi del 1480 pag proprio la sua storica vocazione al confronto il suo non voler rivestire quel ruolo di linea di demarcazione tra civilt differenti il suo rifiuto ad alzare barriere nei confronti dell altro Accettare di essere un muro a difesa del mondo occidentale gli avrebbe garantito senz altro maggiore protezione dall inatteso e dall imprevedibile Ma una Comunit nata e cresciuta sugli scambi commerciali sociali e culturali non poteva improvvisamente chiudere le sue porte innalzare barricate Questo l insegnamento che noi tutti cittadini cogliamo ancora oggi da quelle vicende Questa la storia che noi abbiamo il dovere di tramandare alle giovani generazioni perch assumano consapevolezza delle proprie radici Sicuramente negli anni successivi all assedio una forma di diffidenza nei confronti di questo mare di questo orizzonte che si apre davanti a noi maturata nelle coscienze delle genti di Otranto Ma non durata a lungo Una Citt che ha vissuto da sempre abbracciata a questa splendida baia punto di arrivo di partenza o di passaggio per molti ha iniziato ben presto a riaprirsi verso il Mediterraneo La gente serena ha ripreso ad accogliere i forestieri con quel senso di piacere e di solidariet che sono innati nel nostro patrimonio genetico Perch per la gente di mare naturale attendersi dall orizzonte marino l arrivo dell altro Ed Otranto ci insegna a non aver paura dell altro e del mondo nuovo che egli porta con s cio ci insegna a non aver paura del cambiamento che nasce inevitabilmente dall incontro tra culture diverse La paura serve solo a scavare abissi di incomunicabilit e di pregiudizi causa spesso di pericolose derive di intolleranza e razzismo La nostra Citt ha saputo comprendere quegli accadimenti ha saputo perdonare e subito tornata a rivestire il suo ruolo di porto di pace e di accoglienza cominciando a ricostruire il proprio futuro riannodando con pazienza i fili del dialogo Queste giornate di festa religiosa e civile devono servire a noi tutti a ricordare che i confini fisici sono tracciati per garantire un ordine spaziale ma non possono e non devono rappresentare mai limiti alla interazione sociale e culturale tra le persone Confrontarsi aprirsi e magari contaminarsi non vuol dire assolutamente perdere o diluire la propria identit che al contrario ne esce sempre pi rafforzata ed arricchita Chi ha paura dell altro chi si arrocca nel proprio eremo chi non si apre alle influenze esterne destinato a restare indietro nei processi della storia Ecco perch celebrare il ricordo del 1480 non rappresenta un esercizio di retorica ma la sofferta necessit di ritrovare quelle radici comuni che ci consentano di stringere un patto con la Citt il solo in grado di trasformare uomini e luoghi in una Comunit vera capace di affrontare le difficolt della storia avendo con s una chiara e condivisa visione del futuro Cari concittadini trascorso il secondo anno del nostro mandato amministrativo e sento il bisogno di condividere con voi un primo se pur provvisorio bilancio Il desiderio che la citt progredisca insieme senza lasciare indietro nessuno l amore per questo territorio e la consapevolezza del suo ancora enorme potenziale di crescita il timore che lo sviluppo possa non realizzarsi nel modo pi armonico possibile sono stati i temi di riferimento costanti della nostra azione amministrativa Ciascuno di noi ha messo a disposizione le proprie energie e le proprie capacit sottraendo spesso tempo anche ai propri cari E proprio ai miei familiari va il mio pensiero questa sera a loro il mio grazie per la comprensione dimostratami Spero che la mia piccola Chiara possa un giorno scusarmi per il tempo a lei sottratto ma mi piace pensare che l impegno profuso possa contribuire a garantire a lei e a tutti i nostri piccoli una Citt migliore Non mai facile riuscire a coniugare il pensiero con la prassi il voler fare con il poter fare il poter essere con l essere Amministrare porta inevitabilmente ad assumere decisioni che non sempre trovano piena condivisione Ci sono momenti in cui diventa davvero difficile riuscire a conciliare i diversi interessi e punti di vista ed proprio in questi casi in cui si acuiscono le tensioni che c bisogno della politica quella vera quella che non si arresta di fronte agli interessi di parte quella che sa far dialogare per ritrovare unit di intenti e coesione sociale E Otranto ha sempre avuto questa capacit orgogliosa di reagire alle difficolt in modo unitario Certo non abbiamo la presunzione di vivere nel migliore dei mondi possibili C ancora molto da fare La citt cresciuta negli anni secondo logiche e criteri urbanistici che richiedono revisioni e correttivi Occorre riarmonizzare il nuovo con la bellezza della citt antica Sono tante le questioni che devono ancora essere affrontate e risolte e dobbiamo farlo insieme Ci sono momenti in cui non si riesce a trovare risposte adeguate ai tanti problemi delle persone e delle famiglie alle difficolt economiche e di lavoro Ecco sono questi i momenti in cui si avverte quasi un senso di impotenza Ma noi dobbiamo avere una visione ottimistica del futuro perch sappiamo di poter contare su una Comunit sana e laboriosa innamorata della propria Citt e consapevole che per superare i problemi occorre essere uniti Occorre sempre costruire nuove sinergie avere una moderna visione dello sviluppo che non pu che essere sostenibile nel senso cio di una accorta valorizzazione delle risorse ambientali culturali storiche e in particolar modo di quelle umane del nostro territorio In buona sostanza significa mettere in atto una politica che sposi l orgoglio per la propria identit e la voglia di fare con un metodo di programmazione che guardi lontano per cercare di tradurre in certezze l aspirazione dei nostri giovani ad essere protagonisti nella propria terra Questa la sfida Una sfida che possibile cogliere perch Otranto una Citt capace di avere un anima E alto il grado di civilt dei suoi abitanti dimostrato in mille occasioni Questo l impegno che abbiamo assunto forti del messaggio antico e consapevoli delle responsabilit presenti Dopo l intervento del sindaco Cariddi il prof Rosario Jurlano della Societ di Storia Patria della Puglia ha tenuto il suo discorso commemorativo

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Ultimo aggiornamento: 17/08/2009, 00:00

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