Commemorazione civile degli Eroi e Martiri di Otranto caduti nel 1480

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Otranto in questi ultimi giorni ha festeggiato i suoi BB Martiri compatroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole e

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16 Agosto 2010

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Otranto in questi ultimi giorni ha festeggiato i suoi BB Martiri compatroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole il giorno dedicato alla commemorazione civile dell eccidio di Otranto Alle 19 45 le autorit civili e militari si sono date appuntamento presso il Palazzo Comunale e in corteo precedute dalla banda e dal gonfalone cittadino si sono recate al Seminario dove ad attenderle c era l Arcivescovo mons Donato Negro Sempre in corteo le autorit tutte con in testa il sindaco Luciano Cariddi e mons Negro hanno raggiunto il piazzale antistante il Monumento Due agenti di polizia municipale hanno deposto una corona di fiori sulla base del Monumento davanti alla quale il sindaco Cariddi si fermato per qualche momento Subito dopo il sindaco ha salutato i presenti e ha letto la sua relazione Eccellenza Reverendissima Sig Vice Prefetto Senatori e Onorevoli Autorit religiose civili e militari concittadini gentili ospiti Ogni anno la sera del 13 agosto la Comunit Otrantina si raccoglie qui ai piedi di questo monumento e con l illusione che il tempo si sospenda che rallentino i ritmi frenetici dell estate ricorda e commemora gli atti eroici dei suoi cittadini nei drammatici eventi del 1480 Ci piace immaginare Otranto a quell epoca una Citt ricca di diversit pregna di quell Umanesimo rinascimentale che permetteva la pacifica convivenza di una popolazione con culture e religioni molto diverse Levantini Veneziani Dalmati Ebrei Ortodossi Cattolici convivevano qui condividendo un unica identit civile che li port tutti insieme a scegliere nel momento dell assedio turco la resistenza prima e il martirio poi E trascorso molto tempo da quei gloriosi e tragici fatti ma noi tutti continuiamo a manifestare la nostra ammirazione per quelle donne e quegli uomini che seppero fondere l ideale civico della Patria e quello religioso della Fede in un unico sentimento costruendone un valore assoluto Non hanno rinnegato Hanno invece scelto di morire per ribadire che la libert gli ideali la fede non possono mai costituire merce di scambio Questa ricorrenza che apre i festeggiamenti dei B B Martiri onorandone la memoria ci consente di ripercorrere la storia della Citt di preservare il ricordo di coloro che ci hanno trasmesso il sapere e il saper fare di fissare le fiere origini di questa Terra in cui si intrecciano culture lontane Si ritrova cos il senso di essere nella storia che ci fa vivere il presente camminando con il mondo Ma questo appuntamento rappresenta anche occasione utile per una riflessione sui valori che caratterizzano oggi la nostra societ Una societ costruita purtroppo sempre pi su un etica puramente formale attenta forse alla norma e alla procedura ma che spesso trascura quel sistema di principi basilari su cui si fonda la difesa dei diritti umani universali Rileggere e ricordare quel nostro passato ci permette proprio di ricollocare la concezione di questi diritti al centro di un progetto condiviso che leghi le diverse generazioni e che sappia sconfiggere l egoismo esasperato degli individui inseguendo la riscoperta di quel sistema di valori in grado di rendere la vita umana degna di essere vissuta Solo cos il perseguimento della realizzazione personale non appare pi in contraddizione con la difesa degli interessi collettivi in quanto entrambi questi obiettivi si sostengono e si alimentano in modo correlato Questo il messaggio che ci tramandano le vicende idruntine del 1480 nelle quali abbiamo saputo nel tempo ritrovare quelle fonti etiche e religiose che hanno guidato i comportamenti di questa Citt attestati oggi anche a livello internazionale con il riconoscimento del Borgo Antico Patrimonio Culturale Mondiale dell Unesco quale Sito messaggero di pace S su questo Borgo dominato dalla Cattedrale con il suo mosaico che testimonia il dialogo interculturale da sempre praticato su queste fondamenta costruite dai nostri Eroi e dai nostri Martiri la Comunit ha saputo pian piano elevare l edificio della pace e della solidariet Non ci siamo chiusi non abbiamo rinnegato il nostro ruolo di terra di mezzo non abbiamo mostrato diffidenza e intolleranza Al contrario Abbiamo perdonato abbiamo ripreso a dialogare senza avere paura di chi arrivava dal mare ci siamo nuovamente contaminati abbiamo con piccoli ma importanti gesti solidarizzato con quanti hanno chiesto il nostro aiuto Penso a ci che stato fatto qui ad Otranto in occasione degli sbarchi del 91 Sono trascorsi venti anni da quelle difficili e tragiche giornate ma continuiamo ad essere ancora oggi l approdo della speranza per genti migranti dalle proprie terre Per prestare sostegno a questi nostri fratelli stiamo riattrezzando il Centro Don Tonino Bello dove sar possibile fornire loro ristoro le prime cure necessarie e magari un po di calore umano Cos la Citt si ritrova nuovamente impegnata in prima linea sul fronte dell accoglienza e della solidariet e non fa mancare il suo contributo N potranno mai le attuali condizioni di crisi economica che il Paese sta attraversando far venir meno il nostro impegno Anzi siamo convinti che partendo dalle difficolt attuali coltivando rapporti e relazioni si possa realizzare uno sviluppo non basato solo sulle risorse materiali ma costruito sulle persone e su un pensiero comune Ed il luogo del nostro pensiero non pu che essere la grande area del Mediterraneo dove dovremo lavorare per cercare di trasformare in opportunit la nostra posizione geografica Un Mezzogiorno quindi non solo avamposto di frontiera ma luogo fondamentale di interazione con i nuovi mercati emergenti di questo grande bacino Per vincere questa sfida per noi amministratori per primi dobbiamo iniziare a nutrire la nostra attivit di visioni strategiche adeguate fondate su comportamenti rivolti al bene comune Solo in questo modo potremo evitare una deriva federalista che accresce le distanze tra le varie zone del Paese e costruire al contrario un federalismo solidale che esalti e stimoli le potenzialit dei vari territori punti di forza di un Paese unito Occorre continuare a coniugare l orgoglio per la propria identit e per le proprie origini con una moderna e responsabile capacit di affrontare le problematiche legate alla crescita economica Sar utile guardare con nuovi occhi al nostro modo di fare impresa E necessario un nuovo modo di pensare e di farlo insieme attraverso una massiccia operazione educativa lo suggeriscono anche i Vescovi italiani che deve coinvolgere la scuola l universit le istituzioni e la famiglia che ancora rimane la vera grande risorsa del Sud incentrata sulla forza e sull intelligenza delle nostre donne Su questo obiettivo strategico l Amministrazione Civica insieme agli operatori e ai cittadini tutti sta lavorando da tempo Certo non un processo facile e lo ancor meno in questa fase di crisi che non risparmia neppure Otranto e che investe tutti i settori produttivi e le famiglie Ma noi non siamo abituati a sottrarci al lavoro e proprio grazie al grande impegno profuso da ciascuno la Citt sta cercando di compiere quel salto di qualit necessario per garantire una speranza alle giovani generazioni Il riconoscimento delle 5 vele attribuito quest anno ad Otranto il segnale che la strada giusta stata intrapresa C molto ancora da fare dobbiamo puntare sempre pi sul valore attrattivo della natura e della storia dei nostri luoghi per rendere unica la nostra Citt Diceva infatti Gandhi ogni Citt degna di se stessa ha una sua essenza che la rende unica Se vero che l immagine di Otranto promossa dal blu del suo mare dal sole dalla bellezza delle coste e delle campagne dalla presenza di un notevole patrimonio di beni culturali soprattutto vero che essa promossa dalla qualit della sua Gente e da quel profondo messaggio di civilt che ogni visitatore immediatamente percepisce Ecco queste sono le nostre risorse Questa la materia prima che dobbiamo plasmare per costruire un luogo in cui tutti possiamo vivere meglio E indispensabile perci rafforzare l alleanza tra uomo e ambiente Il costante abuso nei confronti della natura e dei luoghi rappresenta una minaccia anche per la pace non consentendo uno sviluppo umano integrato Gi venti anni fa il Compianto Pontefice Giovanni Paolo II parlava di crisi ecologica e rilevando come questa avesse un carattere prevalentemente etico indicava l urgente necessit morale di una nuova solidariet inter-generazionale Analogo concetto stato ripreso dal Santo Padre Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace se vuoi coltivare la pace custodisci il creato Purtroppo le notizie quotidiane parlano di continui disastri e di una rinnovata aggressione dell uomo sull ambiente che non conosce confini Occorre quindi riprogrammare lo sfruttamento delle risorse immaginando un nuovo modello di crescita fondato sulla centralit dell essere umano su una visione del bene comune sulla responsabilit sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita La crisi di carattere economico e ambientale che viviamo anche crisi sociale che ci chiama a riprogettare il comune cammino degli uomini E tale processo a mio avviso deve partire dal basso Siamo noi Comuni a dover riappropriarci del ruolo di attori protagonisti non pi semplici erogatori di servizi ma laboratori di un modello di sviluppo che sappia coniugare la tutela e la valorizzazione ambientale con le esigenze economiche e sociali della Gente Questa la sfida cui siamo chiamati Questo pu essere il nostro contributo ad un federalismo umano che metta al centro le Comunit e il loro rapporto ancestrale con la propria storia le proprie tradizioni il proprio territorio Ed ora ci affidiamo all amico Hubert Houben Professore Ordinario di Storia Medievale nella Facolt di Beni Culturali dell Universit del Salento Cittadino Onorario di Otranto A lui che da anni svolge ricerche sulla storia della Citt chiediamo di voler ripercorrere quei fatti per farceli meglio comprendere convinti che solo una migliore conoscenza pu rendere ancora pi forte il rapporto antico che ci lega ai nostri padri Dopo l intervento del sindaco Cariddi il prof Hubert Houben ordinario di Storia Medievale dell Universit del Salento cittadino Honoris Causa della Citt di Otranto ha tenuto il suo discorso commemorativo

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Ultimo aggiornamento: 16/08/2010, 00:00

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