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Commemorazione civile dei SS Martiri di Otranto

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Otranto in questi giorni onora i suoi Santi Martiri patroni della citt ma i festeggiamenti saranno ridimensionati rispetto agli anni passati per via dell emergenza da Covid-19 Il 13 a

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13 Agosto 2020

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Otranto in questi giorni onora i suoi Santi Martiri patroni della citt ma i festeggiamenti saranno ridimensionati rispetto agli anni passati per via dell emergenza da Covid-19 Il 13 agosto come tradizione vuole il giorno dedicato alla Commemorazione Civile dell eccidio di Otranto Le autorit civili e militari si sono date appuntamento presso Piazzale degli Eroi alle 20 Il Sindaco Pierpaolo Cariddi ha salutato i presenti e ha letto il suo intervento Eccellenza Reverendissima Autorit religiose civili e militari Concittadini graditi Ospiti Porgo a voi tutti un caro saluto a nome della Citt che oggi si riunisce come ogni 13 agosto nel ricordo degli Eroi e dei Santi Martiri che nel 1480 opposero resistenza all invasore turco Nonostante le difficolt causate dall emergenza che viviamo in questo momento e nel rispetto delle regole poste per evitare il diffondersi del contagio abbiamo voluto fortemente preservare questo incontro che dedichiamo alla Memoria Non potevamo assolutamente rinunciare a questo appuntamento Non volevamo si interrompesse quel filo narrativo portato avanti anno dopo anno da tante generazioni di otrantini che ha permesso a quei tragici avvenimenti di radicarsi in una memoria collettiva che sovrapponendosi a quella individuale di ognuno di noi diventata nel tempo memoria condivisa da tutti Un momento questo che viviamo insieme che negli anni ci ha regalato anche un prezioso arricchimento della conoscenza storica degli eventi di fine 400 ma che trova il suo vero senso nell atto di Testimonianza del fatto immenso e straordinario qui accaduto Testimonianza di una storia tragica che gi nella percezione dei pochi sopravvissuti dell epoca aveva fatto comprende l intensit di quelle Gesta E cos che si form quel primo nucleo di memoria che pian piano diventato consapevolezza orgoglio di appartenenza identit e perch no anche epopea Non tanto la cronaca storica di quegli eventi ampiamente approfondita che ci consente oggi di comprendere nel profondo la dimensione di quel gesto straordinario compiuto da umili uomini ma soprattutto il ricordo tramandato di quegli eventi che ha la capacit di riportarci al sentire dei nostri Santi Martiri fieri e mai rassegnati davanti al ceppo e alle scimitarre turche proprio l essere qui tra queste mura con lo sguardo rivolto allo stesso orizzonte marino che ci permette anche solo per pochi istanti di avvertire in noi lo sgomento che provarono i nostri avi alla vista delle navi nemiche La nostra comunit grazie anche a momenti come questo non ha consentito a quei sentimenti e a quegli avvenimenti di essere cancellati dal tempo non ha consentito loro di sfuggire alla coscienza di ognuno di noi per diventare un asettico racconto storico Invece quella memoria l abbiamo voluta alimentare nel tempo ancorandola saldamente in noi e tramutandola in un elemento fondante della nostra identit al quale ancora oggi guardiamo soprattutto nelle difficolt consapevoli che ci si pu rialzare dalle cadute solo facendo tesoro dei tanti valori che ci appartengono e ci rappresentano Eppure quella del 1480 non fu n la prima n l ultima battaglia vissuta dalla citt Tante altre ne sono state combattute nei secoli e tante genti si sono avvicendate con la forza con distruzioni ed eccidi al governo di Otranto Nulla stato per fissato nella nostra memoria come i fatti del 1480 Queste riflessioni ci aiutano a comprendere come l assedio turco non fu mai percepito dagli otrantini solo come una semplice guerra di conquista Fu subito chiaro invece il suo significato pi profondo un attacco violento ai valori di Unit di Fede di Solidariet che animavano questo popolo Ecco perch i nostri Santi non si arresero a quel nuovo padrone che comunque avrebbe loro garantito la sopravvivenza ma combatterono eroicamente arrivando infine a rinunciare alla propria vita sul Colle Mi piace pensare che Essi morirono con la consapevolezza che se pur perduta per evidente inferiorit numerica e di armamenti la citt sarebbe potuta rinascere solo se non avesse rinunciato a quel patrimonio di valori umani e civili costruiti nel tempo e resi quasi trascendenti dal profondo spirito cristiano Con la loro decisione ci hanno consegnato un esempio che rester immortale la loro morte un insegnamento alto di come bisogna vivere con coraggio passione e forte determinazione nel difendere i propri ideali Queste terre furono poi presto riconquistate Gi nel 1481 Alfonso d Aragona riprese possesso della citt quasi completamente rasa al suolo dall assedio turco e dai bombardamenti aragonesi nella guerra di liberazione Alla ricostruzione fisica pensarono i governanti dell epoca Innalzarono nuove mura un nuovo Castello pi possente e adatto a resistere alle armi da fuoco rispetto a quello medievale Rimaneva per l arduo compito di ricostruire una comunit al pari delle mura devastata dall invasore Bisognava rifondarsi non solo fisicamente ma soprattutto spiritualmente e culturalmente Per far questo bisognava disporre di un ceppo solido di valori sui quali porre le basi di una salda rinascita Gli otrantini trovarono rifugio nelle gesta dei loro Eroi e Santi interpretando correttamente quel martirio come testimonianza un messaggio spirituale e civico nello stesso tempo rivolto alle generazioni future E oggi noi soprattutto in questo momento di crisi profonda che la pandemia ha portato in tutto il mondo a questo messaggio possiamo anzi dobbiamo dare ascolto Spesso di fronte ai problemi e alle crisi siamo portati ad approcciarci facendo leva solo su fredde e rigide regole economiche affidandoci ai modelli matematici Questa volta invece alla nostra storia alla nostra cultura ai nostri punti di forza che dobbiamo guardare Questa citt ci ha insegnato il valore della resilienza cio la capacit di trovare nelle proprie radici la forza per resistere alle avversit Tale energia potr ancora farci trovare il coraggio e la lucidit di guardare al di l del presente spinti da una virtuosa curiosit aperta all innovazione che si ancora ai sani valori della tradizione improntati sempre per alla solidariet e alla fratellanza Solo cos potremo nutrire la speranza di essere ben guidati nel cammino che abbiamo davanti e che ci chiama a nuove sfide sul terreno della modernit Il nostro certamente un buon punto di partenza perch il percorso di questa citt non mai stato dettato da logiche episodiche e casuali ma stato il frutto consapevole di una visione d insieme in grado di dare risposte concrete ai tanti problemi generati da una comunit in crescita e in costante evoluzione Dovremo saper affrontare le prove cui saremo chiamati cercando sempre di far leva sulle nostre valenze Dobbiamo farlo per noi per la vivibilit del nostro territorio ma anche per poter migliorare la nostra antica cultura dell ospitalit Viviamo in una terra straordinaria che deve riuscire ad arricchirsi sempre pi di professionalit adeguate alle esigenze del tempo con percorsi formativi che le scuole e chi governa devono agevolare in tutte le forme possibili Solo con una formazione adeguata potremo praticare su un territorio vocato al turismo scelte rispettose della sua bellezza e della sua storia per metterci in condizione di competere al meglio con le altre localit ma soprattutto per mantenere alta la guardia della qualit e il piacere dell accoglienza Per costruire una citt in cui bello vivere ed piacevole ospitare gli altri bisogna riuscire a dare vita alle emozioni rafforzare la conoscenza del passato della nostra storia per costruire basi solide per la vita dell oggi La nostra storia ci aiuta a recuperare l orgoglio dell appartenenza ad una comunit orgoglio che si riscopre in momenti di grave difficolt come quello che stiamo vivendo e che ci ricorda che chi ha una grande storia alle spalle non mai solo Anche per questo dobbiamo riconoscenza ai nostri Santi Martiri che non solo hanno lasciato alle generazioni future un esempio cui tendere rispetto al quale commisurare il proprio modo di essere ma hanno inoltre permesso a noi cittadini di sentirci pi vicini di sentirci vera comunit sempre aperta all altro A loro memoria pi di cento anni fa Otranto ha voluto erigere questo monumento identificando questa piazza affacciata sul mare quale luogo civico del ricordo in dialogo costante con la nostra Cattedrale che resta il luogo religioso del Culto dei Santi Martiri che onoreremo con le celebrazioni di domani 14 agosto Oggi un altro 13 agosto speciale come quel 13 agosto del 1911 quando fu posta la prima pietra del monumento Con un lavoro egregiamente eseguito dalla ditta Colaci siamo riusciti a restaurarlo riportandolo alla sua bellezza originaria che il tempo aveva ormai compromesso Realizzato dall artista Antonio Bortone fu inaugurato nel dicembre del 1922 alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia Purtroppo l ossidazione aveva cancellato e reso illeggibili i tanti particolari che decorano il mantello e la corona come la Torre del Serpente simbolo della nostra Otranto le realistiche scene della battaglia per la presa della citt dell eccidio dei Santi Martiri di Antonio Primaldo ancora in piedi Oggi quest opera d arte riappare per farsi ammirare in tutto il suo valore artistico e simbolico Tutto ci lo dobbiamo in particolar modo ad un nostro concittadino che ha finanziato gran parte del restauro Umberto De Matteis scomparso di recente discreto e generoso benefattore della citt che da noi interessato ha subito aderito all iniziativa con grande entusiasmo Non ha potuto purtroppo ammirare l opera finita ma a lui va il nostro ringraziamento e il nostro pensiero in questa giornata di solenne ricordo dei Santi Martiri Il volto altero ritratto in quest opera come portato a nuovo dal restauro ci trasferisce un senso di determinazione e ci ricorda che anche dalle peggiori crisi anche dai pi sconvolgenti cambiamenti Otranto sempre stata capace di trarre del buono e di dimostrare il suo valore con forza Dai popoli che l hanno governata ha imparato arti prima sconosciute ha saputo interpretare la cultura greco-orientale legarla al mondo occidentale e quando ne rimasta orfana ha comunque continuato ad essere solido ponte verso quelle terre Il suo pi tragico assedio ha raso al suolo mura e case ma non il suo spirito che ancora oggi camminando per le stradine del centro antico possiamo sentire riecheggiare Animati da questo spirito non tarderemo a superare anche questa crisi resi magari pi vigorosi e capaci facendo leva a quella forza ancestrale che emana quel Colle Santo della Minerva sintesi sublime della spiritualit del nostro popolo Da l si dipana un pensiero lungo e robusto E il pensiero di una storia che ci appartiene Un pensiero capace ancora di trasferirci insegnamenti Un pensiero che ci rende orgogliosi di essere figli di questa terra Passo la parola ora al professore Stefano Marra ringraziandolo per essere qui con noi e per il suo contributo nel giorno del ricordo degli eventi del 1480 Subito dopo il Prof Stefano Marra ha tenuto il suo discorso commemorativo

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Ultimo aggiornamento: 13/08/2020, 20:36

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