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Il sindaco Luciano Cariddi questa mattina a Termoli per dire ancora una volta NO alle trivellazioni nell Adriatico

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Alle ore 11 di oggi 6 settembre nella sala consiliare del Comune di Termoli previsto un incontro convocato dal sindaco Antonio Basso Di Brino contro le trivellazioni nell A

Data:

06 Settembre 2012

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Alle ore 11 di oggi 6 settembre nella sala consiliare del Comune di Termoli previsto un incontro convocato dal sindaco Antonio Basso Di Brino contro le trivellazioni nell Adriatico Vi parteciperanno i rappresentanti della Regione Puglia delle province interessate e di tutti i Comuni costieri di Abruzzo Molise e Puglia tra cui il sindaco Luciano Cariddi Aderiamo a questa iniziativa per rappresentare ancora una volta la nostra posizione contraria alle trivellazioni petrolifere nell Adriatico dopo le recenti autorizzazioni rilasciate dal Ministero dell Ambiente per nuove indagini da realizzarsi in prossimit delle isole Tremiti dichiara il sindaco Cariddi Trovo singolare che a distanza di ormai quasi due anni ci si debba ancora preoccupare ed attivarsi sul nostro territorio per ribadire la posizione che sul tema delle trivellazioni in mare ha assunto la comunit costiera del basso adriatico Una voce univoca quella che le diverse municipalit e province e Regione hanno voluto far pervenire al governo centrale voce che pretendiamo venga ascoltata senza dover gridare contrariamente a quanto sostenuto dal Ministro Clivi ma semplicemente chiedendo di voler considerare le argomentazioni che rappresentiamo da tempo su questa vicenda E per rispondere proprio al Ministro dico preliminarmente che noi e le nostre comunit non potremo mai essere annoverati tra quelli che oppongono un NO a prescindere sempre e comunque Abbiamo dimostrato negli anni la nostra seriet e responsabilit quando si trattato di assumere decisioni non facili che producevano un certo impatto sul territorio D altronde proprio nel settore energetico la Puglia ha gi abbondantemente dato arrivando oggi a produrre energia anche per buona parte del resto del Paese E questo ha una sua incidenza Oggi tutti fortemente concentrati a ragione sulle vicende di Taranto e dell Ilva ci preoccupiamo di guardare all incidenza di alcune criticit sanitarie riscontrate nelle popolazioni in quella zona ma non ci stiamo preoccupando affatto che maggiore potrebbe essere l incidenza delle stesse criticit nella provincia di Lecce per esempio prosegue il primo cittadino Non facile n automatico stabilire un nesso con i fattori che possono incidere sui territori su alcune patologie ma se guardo alla nostra zona dico che a riguardo non pochi dubbi nutriamo circa l incidenza di una centrale come quella di Cerano ancora oggi alimentata a carbone i cui residui di combustione vengono spinti da noi dai venti predominanti da nord o l incidenza che dal punto di vista di campi elettromagnetici potrebbe produrre l elettrodotto Italia-Grecia che approda ad Otranto ed attraversa il basso Salento Ci nonostante non abbiamo detto no quando si trattato di decidere se far approdare o meno il gasdotto Igi Poseidon comprendendone l importanza strategica per il Paese ed avendo valutato razionalmente l impatto ambientale Ed oggi sentiamo dirci anche che dovremmo poter ospitare sul nostro fronte mare le piattaforme petrolifere E rivolgendosi al Ministro Clini aggiunge Al Ministro Clini senza urlare ma con la moderazione che ci contraddistingue diciamo il nostro NO non perch sofferenti della sindrome Nimby ma motivando con un ragionamento al quale nessuno fino ad oggi ha mai opposto risposte e argomentazioni in grado di giustificare la necessit di queste attivit di indagine e di estrazione petrolifera Volendo partire dai dati di fatto fornitici dalle stesse societ richiedenti le autorizzazioni per le prospezioni in mare sappiamo che l dove si dovessero ritrovare dei giacimenti di idrocarburi questi saranno comunque di scarsa quantit e qualit Per cui il relativo valore economico non di notevole entit A fronte di ci abbiamo rappresentato invece rischi concreti attuali e potenziali il danno all immagine turistica che subiremmo non solo noi della sponda occidentale ma anche i Paesi transfrontalieri quali Croazia Montenegro Albania e Grecia nel sapere che di fronte alle proprie coste si siano impiantate piattaforme petrolifere danno alla fauna marina che gi stiamo riscontrando da qualche tempo con sempre pi frequenti spiaggiamenti di cetacei potenziali rischi di incidenti con sversamento in mare del greggio estratto ricordando che l Adriatico un mare che per sua conformazione pu essere assimilato ad un lago in cui molto complicate risulterebbero le operazioni di salvaguardia e bonifica in tali casi Basti guardare a cosa successo solo qualche giorno fa lungo la nostra costa con la marea nera dovuta ad un semplice sversamento di cisterna navale E conclude Allora chiediamo se si ha convenienza in una valutazione pi ampia del bene comune proseguire su questa idea di voler estrarre idrocarburi nel nostro mare Non rischieremmo forse di compromettere definitivamente la buona salute dimostrata dall economia turistica di questa area del mediterraneo basata soprattutto su alcune valenze naturalistiche quali un mare cristallino coste intatte un paesaggio suggestivo come pochi Ecco questo rappresentiamo ancora oggi e ancora una volta in modo pacato ed argomentato al governo centrale perch voglia comprendere la reale portata del problema

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Ultimo aggiornamento: 06/09/2012, 00:00

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