Il territorio di Otranto presenta delle caratteristiche geologiche diversificate. Nell'
entroterra si notano tufi conchigliari di origine calcarea risalenti al Pliocene; il
tratto costiero, invece, offre estesi terrazzi con marcate differenze di livello e dirupi rocciosi di natura carsica. Il
clima è piuttosto mite durante l'anno, con temperature più basse nel mese di gennaio (media 6°-10°) e più alte nei mesi di luglio e agosto (media 25°-30°). Le
precipitazioni annue, normalmente, oscillano tra i 700 e gli 800 mm. Otranto, quasi sempre, è percorsa da
venti più o meno intensi e ricchi di umidità.
Idrografia
Il
fiume Idro nasce dalla sorgente di Carlo Magno (provinciale Otranto-Uggiano La Chiesa), percorre la valle per tre chilometri, fiancheggiando Monte Cavallo, e sfocia nel mare nei pressi dei giardini pubblici. Esso rappresenta l'idrografia in superficie del territorio otrantino. Il corso d'acqua ha una portata media di 600 It/sec. Vi sono, tuttavia, nel feudo di Otranto, altre polle d'acqua dolce in superficie, come la sorgente di
Fontanelle e quelle di
S. Stefano,
S. Andrea e della
Specchiulla. La falda acquifera si presenta più profonda, con minore portata e con una maggiore salinità, a sud; meno profonda,con maggiore portata e con una discreta salinità, a nord.
Lo
scalo marittimo della cittadina rappresenta la suddivisione tra due tratti costieri decisamente distinti: sulla costa meridionale, a nord di Capo d'Otranto, sino al molo di Porto Badisco, vi sono prominenti scogliere a picco sul mare e suggestive insenature; la costa a nord, invece, si presenta quasi interamente sabbiosa e piana. Il territorio di Otranto vanta inoltre la presenza di due bacini, i
Laghi Alimini. Essi presentano delle caratteristiche differenti: Fontanelle, più a sud, nasce da una polla sotterranea dolce; Alimini Grande, dalle acque salmastre, è alimentato dal primo per mezzo di un canale.
Flora
L'intera zona comprende una vegetazione ricca e rigogliosa. La pianta più presente, soprattutto nell'area dei Laghi Alimini, è certamente il
pino marittimo (Pinus pinaster). Vi sono inoltre il pino d'Aleppo (Pinus halepensis) e il pino domestico (Pinus pinea). Nel
sottobosco delle numerose pinete esistenti si nota la flomide arbustiva (Phlomis fruticosa), il timo (Thymus capitatus) e la salvia a foglia lobata (Salvia triloba). Il feudo otrantino offre una vasta area a
macchia mediterranea, la quale comprende una fitta vegetazione arbustiva sempreverde, come il lentisco, il mirto, le liane e il timo, e prati di trifoglio, vilucchio, spina bianca e orchidea. Vi sono, altresì, delle
zone paludose dove crescono i carex (filiformi). Da segnalare anche alcune piante dai fiori colorati, ginestre spinose, mortelle, elicrisi, e la gariga. Lungo le antichissime dune presenti nella zona Alimini, crescono il rosmarino, il tamarisco, il ginepro, il lentisco, la mortella e le psammofile. La flora otrantina è arricchita per di più da un gruppo di
endemismi (Teucrium japygicum, Centaurea japygica, Thymus spinulosus, Crocus Thomasii, Anthemis hydruntina).
Altre piante caratteristiche di tutta l'area salentina valorizzano l'agro otrantino: il cappero, il cipollaccio, il cocomero asinino, il rovo, il rosolaccio, la margheritina pratolina, l'origano, l'ortica, la borsa del pastore, la gramigna, la ruchetta selvatica, la menta silvestre, la salvia, la liana, il timo. Tra i sempreverdi notiamo il pero selvatico, il leccio e il corbezzolo.
Il vero protagonista, tuttavia, di queste zone, rimane l'
ulivo. Non dimentichiamo, però, il
gelso moro e il
fico. I terreni del feudo hydruntino sono adatti alla crescita spontanea di
funghi, tra i quali la spugnola, l'algarico delizioso e l'algarico sanguigno, il farinaccio, la spugnola di S. Giorgio, l'ovolaccio, l'algarico panterino e l'algarico livido, la tignosa citrina.
Fauna
Parlando di
quadrupedi non si può non citare la volpe e la lepre, animali molto presenti nel territorio di Otranto. Ricordiamo, inoltre, la donnola, il riccio e la faina, e, talune volte, si può anche ammirare qualche esemplare di tasso e gatto selvatico. La lucertola, la biscia, il ramarro, la salamandra e il geco si distinguono tra i
rettili sauriani; la vipera, tra i
rettili velenosi. Molte le specie dei
coleotteri. Il serpente biacco, generalmente di colore nero, è il più diffuso.
La zona dei Laghi Alimini vanta la presenza di non poche specie di
volatili e di
fauna acquatica: passeri, gazze, quaglie, beccacce, tortore, tordi, folaghe, fagiani, anatre, cormorani, aironi, marzaiole, cenerini, cavalieri d'Italia, capoversi e storni.
Quadro economico
Prodotti della pesca
Il mare di Otranto, tra i più puliti d'Italia, offre un grande ricchezza ittica. L'attività della pesca è molto praticata e i pescatori portano a casa sgombri, cefali, cernie, saraghi, dentici, occhiate, spigole, orate, triglie, scorfani, pesce di S. Pietro, alici, sarde, polipi, calamari, seppie, vopilli. Come dimenticare poi gli squisiti ricci di mare.
Nelle acque dei bacini degli Alimini è praticata la pescicoltura di sogliole, spigole, capitoni, cefali. Vige, tuttavia, il divieto di pesca, visto che l'intera zona è affidata esclusivamente a privati.
Agricoltura
Le colture che maggiormente incidono sull'economia otrantina sono quattro: gli alberi d'olivo, le barbatelle, il grano e gli ortaggi. Gli ulivi ci forniscono l'olio, prezioso nettare che viene esportato in tutto il mondo.
La coltivazione delle barbatelle prevede una cospicua manodopera, composta da uomini e donne. Molti otrantini lavorano in questo settore nei mesi invernali. Le barbatelle sono le viti selvatiche che, innestate, danno la vite che tutti conosciamo. Da qualche anno la barbatella viene innestata sul posto e da tutto il bacino mediterraneo giungono ogni anno acquirenti che la comprano per poi ripiantarla nei loro paesi d'origine.
I campi di grano presenti sono innumerevoli e ci donano la farina, elemento essenziale nella cucina otrantina. La produzione di ortaggi è varia e comprende diversi tipi di piante: pomodori, cicorie, melanzane, peperoni, fagiolini, zucchine, ecc.
Artigianato locale
I molti visitatori che giungono ogni anno ad Otranto, rimangono affascinati dalla ricca produzione artigianale presente. I manufatti sono tanti e vengono realizzati utilizzando i più disparati materiali, soprattutto naturali. Ricordiamo i cesti di giunco, o gli splendidi mosaici che spesse volte riprendono i motivi del pavimento musivo sito nella Cattedrale hydruntina, o le coloratissime campanelle di terracotta portafortuna, o la biancheria realizzata al telaio antico.
Il Porto
Il porto otrantino si presenta come un piccolo golfo nel quale sostano imbarcazioni di vario tipo. La
Lega Navale è ormai presente da quasi quarant'anni.
Nell'antichità, fu una realtà molto rilevante per tutto il Salento, in quanto tale scalo costituiva il legame con l'Oriente, quindi importante per i commerci ma anche dal punto di vista strategico e militare.
Fino al 1999, c'erano dei traghetti con i quali si potevano raggiungere alcune località della Grecia (Corfù, Igoumenitza) e della vicina Albania (Valona). Inoltre, sino al 1994, vi erano dei mercantili che trasportavano tabacco.
I traffici attuali sono costituiti dal cemento, dalla calce e da serbatoi in plastica. E' molto suggestivo passeggiare lungo i moli, soprattutto al tramonto, immaginando i tempi che furono.
Otranto è un paese votato alla pesca, ragion per cui, si può assistere al ritorno dei pescherecci dopo una, o più, giornate di pesca al largo.