Descrizione
Ricorre oggi la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. La data scelta coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989.
I bambini delle classi della scuola primaria e della scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo “Karol Woityla, plesso di Otranto, sono stati protagonisti oggi della manifestazione che ha visto la realizzazione di alcuni murales lungo le pareti esterne degli
edifici scolastici, con immagini ispirate ai disegni dell’artista inglese Stik.
Presenti questa mattina il Sindaco Francesco Bruni e il dirigente scolastico Pietro Gallo.
“I diritti noi ce li abbiamo sempre, il problema è avere chi li riconosce”, ha asserito il primo cittadino. “Il riconoscimento dei diritti può avvenire in due modi. Innanzitutto noi riconosciamo nell’altro un diritto: a esistere, a vivere la propria vita come meglio crede, a esprimere le proprie convinzioni, i suoi pensieri, a realizzare la propria umanità nel modo più compiuto. Un altro elemento fondamentale è che lo Stato riconosca i diritti: se non c’è il riconoscimento di un diritto, non esiste uno stato giuridico e non esiste neanche la possibilità di far rispettare i diritti di ogni persona. A maggior ragione se i diritti sono quelli dei bambini”.
E ha proseguito: “La giornata di oggi ci ricorda quanto sia stato importante il riconoscimento delle Nazioni Unite e l’obbligo morale che viene dalla Convenzione nei confronti di qualsiasi
Stato, e questo non riguarda solo gli Stati in via di sviluppo, ma anche quelli che si ritiene più democratici. Pensiamo ai diritti dei bambini in Ucraina, in Palestina, nella striscia di Gaza e in Israele. Come si fa ad avere il riconoscimento dei diritti laddove si cerca di cancellare uno Stato? Vedasi l’Ucraina. O laddove uno Stato non è mai stato riconosciuto? Vale per la Palestina. O un altro Stato che è completamente avversato, come Israele?”.
Infine: “La giornata di oggi ci deve pertanto far pensare che al centro delle migliori relazioni tra esseri umani c’è il riconoscimento dei diritti sempre e comunque, anche quando siamo su parti opposte delle barricate”.
Il Prof. Gallo ha sottolineato subito dopo quanto sia importante il rispetto e la gentilezza: “Noi abbiamo il dovere di rispettare gli altri, i loro diritti, questo significa nessuna prevaricazione. Dobbiamo cercare di capire gli altri, ci vuole buon senso. La scuola deve essere inclusiva, deve abbracciare tutti, ognuno col proprio stile di vita e con il suo pensiero. E c’è una cosa di cui dobbiamo essere fieri: la nostra libertà”.